Descrizione
Sinossi
Questa creazione nasce dall’incontro tra la Danza Movimento Naturale e la 7° Sinfonia di Beethoven. Punto di partenza è un’intervista a Wagner, che, assistendo a un’esecuzione, osservò: “In questa composizione, Beethoven è alla ricerca della danza ideale, una danza in cui l’umano riunito alla parte divina di se stesso riesca ad esprimere il meglio della sua natura”. In effetti, lo spettacolo è stato creato per essere una credibile rappresentazione visiva della sinfonia, intrecciando il movimento alla partitura musicale come se ne facesse parte. Tre donne, legate da una relazione che è data allo spettatore immaginare, vivono un percorso emotivo scandito in quattro momenti che corrispondono ai quattro movimenti della sinfonia. In questo tempo sono chiamate a viaggiare nella profondità della propria coscienza: dal ricordo personale a ciò che questo implica a livello subconscio, dalla presa di consapevolezza dei meccanismi invalidanti alla ricerca dell’estasi dell’unione mente-corpo. Tre giovani Sufi, in un tripudio di gioia e legandosi alla strabiliante genialità musicale dell’autore, incarnano un nuovo modo di vivere la musica e di intendere la danza secondo un modello interpretativo (che è quello, appunto della Danza Movimento Naturale) che permette alle danzatrici di rappresentare il sentimento vivendolo, sulle orme dell’Actors Studio di Lee Strasberg.